di Maurizio Trentin

[…] Credo di non esagerare classificando Costantini come uno dei “giovani leoni” della pittura veneziana. Affronta temi difficili (la figura umana nella sua interezza, più mani e piedi, notoriamente la maledizione degli artisti!) su grandi tele ove dipinge decine e decine di personaggi, tutti diversi nel volto, nelle gradazioni dell’incarnato (altra cosa complicata!), con una precisione anatomica e una maestria invidiabili. Spiagge e lidi “domenicali” affollati di corpi abbagliati di luce e sole, tanti corpi in svariate pose, come se ne vedono solo alla Cappella Sistina! … la storica dell’arte Gloria Vallese, nella presentazione alla Mostra “SPRING JUICE” di Costantini dice: “vacanze tradotte in accattivante pittura, saporose semplificazioni di forme e contorni … il mondo appare nuovo, fragrante, ed è espresso con una fragrante pittura”. In una sua biografia Costantini cita, come artisti di riferimento, Edward Hopper, David Hockney, Eberhard Havekost fino a Alex Katz … la vecchia “pop art” che salta sempre fuori!
Subito nei suoi quadri ho pensato invece a Lucian Freud, al suo incarnato dove “sotto” scorre il sangue nelle vene, con striature grigiastre e azzurrine come in Tiziano, che parte dal rosso carminio per arrivare, con velature via via sovrapposte, al roseo grigio della pelle.
Con un solido curriculum espositivo alle spalle, Costantini sogna la California: io ci sono stato molte volte . . . e nei suoi quadri ho “visto” la California!
[…]

Testo d’introduzione al catalogo della mostra “Painting”, a cura di Maurizio Trentin.