Riccardo Costantini Igor Molin di Saverio Simi De Burgis

Ancora si evidenzia un forte rapporto tra fotografia e pittura: sia Costantini che Molin partono da una comune considerazione della realtà dalla quale, comunque, allo stato attuale recuperano solo spunti necessari per assecondare la loro creatività.
[..]Per Riccardo Costantini, non ha alcuna rilevanza la differenza tra arte figurativa e arte astratta. Nelle sue tele si evidenzia la necessità di rapportarsi con il contesto reale in modo nuovo anche se ciò, a volte, risulta difficoltoso. All’interno della sua ricerca pittorica si avverte un’accurata analisi dei comportamenti umani del nostro vivere quotidiano: ne sonda le angosce, il senso di vuoto che appartiene un po’ a tutti noi. In tal senso non è corretto entrare in merito all’interpretazione dei sui dipinti definendoli generica¬mente come realistici o naturalistici, ma vanno intesi come frutto di un’autentica esperienza sensoriale che costituisce poi una componente comune al fare arte.
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Testo d’introduzione al catalogo “Controluce” edito da Marsilio nell’ambito della 51° esposizione internazionale d’Arte “La Biennale di Venezia.